Vi sono secondo me 3 modi di
pulizia delle pietre, questo è dato a seconda di dove si trovano,
sia del luogo e delle condizioni in cui si trovano..
Mare
Fiume
collina
o montagna
Quelle in Mare: hanno 2 problemi fondamentali; il primo è il sale che hanno assorbito, quindi vanno tenute in acqua possibilmente cambiandola spesso per parecchi giorni, poi altro problema (ma non su tutte), sono le varie incrostazione date da calcare vivente tipo i Molluschi, questi si incorporano nelle fessure della roccia, difficile da levare se non con l’aiuto di frese, e anticalcare o acido muriatico, che potrebbe compromettere la struttura della pietra poiché aggredisce le pietre calcaree, ecco perché è bene conoscere le rocce.
Quelle di fiume: sono le più
facili da pulire.
Sembrano pulite a prima vista ,ma essendo
l’acqua del fiume piena di calcare, sopra ad esse vi è spesso
invisibile uno strato di calcite, esso si leva benissimo con
anticalcare comune per casa.
Una pietra di fiume col velo di calcite sopra
I
Palombini ( calcari
marnosi) sono le più conosciute in Italia come pietre di collina o
montagna, ma vi sono tante altre tipologie, Arenaria, Calcari
argillosi, Diaspro calcare, Calcare neritico, etc…
Esse
si trovano spesso coperte di argilla più o meno dura, su alcune per
pulirle basta acqua e spazzola di plastica dura, su altre spazzola
d’acciaio, su altre ancora invece bisogna aiutarsi con attrezzi
elettrici, trapano
a colonna con spazzole d’acciaio, in
commercio ve ne di tutte le specie e dimensioni.
Poiché la spazzola d’acciaio , specie su pietre bagnate per ammorbidire l’argilla, lascia un alone metallico consiglio a tutti di usare anticalcare per portare la pietra al suo colore originale.
Per fare questo ci vuole manualità e stare molto attenti sia a noi stessi che alle pietre.
Mi
è successo spesso che la rotazione me le ha fatte scappare di mano
rompendole oppure che
al contatto con le mani mi ferisse lievemente; non usate guanti
potrebbero essere una trappola per le mani.
Vi
allego foto di una roccia di arenaria ricoperta da arenaria non
formata, pulita con questa tecnica
Quella sopra è la pietra pulita.
Ora
dovete sapere che il colore originale della pietra è come quando è
bagnata, questo sarà l’intento per noi nel valorizzare al massimo
la pietra suiseki,
è
stato piacevole pulirla l’arenaria sopra era solo sabbia, la
sorpresa piacevole ha dato a questa pietra il nome:
“la dove
soffia il vento”
La tecnica di valorizzazione della pietra la vedrete nei links dei video che allego, ora voglio farmi vedere altre pietre pulite e solo bagnate.
Praticamente prima e dopo aver usato l’anticalcare perché come scritto sopra le pietre spazzolate in questa maniera sarebbero state tutte di color grigio metallico , invece……….
YOUTUBE:
Palombino, dalla ricerca alla pulizia di futuri
Suiseki
https://youtu.be/0dmOvGM0Qts
Valorizzazione della pietra
Dopo
aver pulito la pietra con la tecnica che ho spiegato precedentemente
nella “Pulizia pietre” , essa va valorizzata per tenere
constatamene il suo colore, la sua patina.
Vi sono tanti modi
per farlo, ma vi scrivo quello che ormai è diventato un uso quasi
per tutti: l’uso della crema.
Ne ho provato di tanti modi e questo è il migliore a mio vedere, esso lascia la pietra al naturale, non unge, non lascia profumi, esalta al massimo la pietra.
Come
avevo scritto ,il colore della pietra è quando essa è bagnata, con
la crema avremo quasi il solito risultato valorizzando ciò che la
natura ha creato.
La migliore crema che ho usato è la Nivea,
come fare? Con un pennello si stende sulla pietra ben asciutta va
data in abbondanza, magari poi ci si aiuta con una spazzola di
plastica o uno spazzolino per stenderla meglio, poi con le mani va
sfregata un poco, va lasciata così per poco tempo circa un minuto,
poi di nuovo con le mani a sfregarla, con altra spazzola o spazzolino
va stesa bene nei punti dove rimane in deposito, va stesa bene da non
lasciare residui bianche della crema , all’inizio sarà lucida ma
col tempo, a seconda della porosità della pietra che assorbirà, la
renderà naturale, se dopo vari giorni ci saranno aloni causati dal
troppo assorbimento della pietra , si riprocede a fare il solito
trattamento, questo sino a quando la pietra avrà riempito i suoi
pori e non assorbirà più.
Poiché sono più bravo nella
pratica che nella didattica vi rimando a questo video dove spiego
passo passo tutto.
https://youtu.be/D8oKDKQ3WrA
Questo
video spiega la coltivazione della pietra suiseki, ma è il solito
procedimento che vi ho appena spiegato.
Ve le presento anche in
foto su altre pietre.