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Il daiza o la base fatta di legno è la cosa più difficile da fare, anche da spiegare con lo scritto, ci provo, o almeno provo a scrivere alcuni dettagli della lavorazione. C’è da dire che il Daiza è stato studiato a suo tempo nei dettagli delle forme e dal suo significato, la sua forma molto semplice ha un motivo, quello di non sopra valere alla pietra suiseki, nella sua semplicità è un supporto che da, grazie anche ai piedini, una continuità all’immaginazione del “vuoto” che da la pietra suiseki, il “vuoto” è il continuo del paesaggio immaginario che provoca il suiseki nel vederlo.
Nel creare il daiza bisognerebbe capire la pietra, vi sono quelle maschili e quelle femminili, la differenza la da l’insieme di essa, esempio , se abbiamo una pietra spigolosa con tanto movimento, insenature è maschile, se invece abbiamo una pietra dalle linee morbidi è femminile, questo fa la differenza nel creare il daiza, nelle maschili di solito si crea un bordino o più nelle femminili no.
Ci vuole legno stagionato, robusto, uniforme nel colore, a tale scopo si usa Mogano, Tiglio, Noce, Ciliegio, Faggio, Touliper, Iroko, Pero, Teak, Rovere, e tante altre tipologie che rimangono persistenti nella forma che daremo e non avranno nel tempo crepature.
Lo spessore della tavola va stabilito in base all’affondo della pietra, essa se non è piatta sotto, ha un preciso stacco tra il sopra e il sotto, va individuato e visto quanto è alto, quella altezza sarà la profondità dello scavo, poi va aggiunto a secondo della dimensione e peso della pietra uno spessore di contenimento che varia da 1 centimetro a 5 millimetri, ovviamente se la pietra è piccola sarà meno anche 2 millimetri, , in oltre lo spessore dei piedini che di solito basta 1 centimetro.
E’ importante sapere in base al tipo di legno che si usa, la sua direzione di venatura, questo perché darà robustezza al daiza e sarà più rifinito il lavoro con la cartatura da fare
In pietre pesanti uso lasciare sotto al daiza un isolotto che servirà a irrobustire il tutto, lo ricavo dallo spessore dei piedini che rispetto a loro viene abbassato di qualche millimetro, così avrò lo spessore di contenimento più alto dello stabilito e la tavola diventata daiza difficilmente potrà incurvarsi nel tempo
Poiché sono più bravo a fare spiegazioni nella pratica, vi indirizzo ai miei video di YouTube, li troverete vari video su come fare i daiza, in oltre ci saranno i vari passaggi di lavorazione con dettagli , spiegazioni, attrezzi e frese da usare, ed altro ancora https://www.youtube.com/playlist? list=PLlJUKsYt8KP7pz6l5bo7IE7-Q1Pn554zf Allego foto dei vari passaggi di una pietra suiseki molto forte e rara, una pietra maschile
Invece questa come potete notare dalle linee semplici è femminile
A seconda di come facciamo il daiza su alcune pietre, diamo l'idea di cosa vogliamo rappresentare, eccone alcuni esempi